L’area è sottostante il poderoso muro urbico etrusco, in blocchi di travertino, del III secolo a.C.; il ripidissimo pendio di questo versante (colmato solo in parte solo dalla risistemazione della seconda metà del Novecento) ha fatto coincidere in questo unico punto della città il muro medievale con quello etrusco, comunque distinti dalla diversa pezzatura delle pietre utilizzate nella parte sommitale (medievale).
Incastonato tra i blocchi più bassi un passaggio secondario “la postierla”(piccolo varco riservato ai pedoni), coeva al muro etrusco. Porcinai, intervenendo in una zona malsana, scoscesa ed inaccessibile, utilizzata fino ad allora come discarica, organizzò lo spazio realizzando dei gradoni collegati da percorsi facilmente accessibili (rampe, gradini bassi).
Il giardino, che si incunea a gomito al limite esterno della città, ai piedi e lungo le mura, é diviso in più settori. Il primo (più in alto) é composto da un prato che si estende ai piedi della mura dove al centro è situato un teatro a gradoni rivolto verso il paesaggio, non in asse con la postierla (arena creata nel 2009-2010).
Al prato si accede dalla scalinata che scende da via della Cupa; a seguire il percorso che si sviluppa lungo le mura fino a via delle Forze. Questo percorso bordato da cipressi (a valle) e dalle mura urbiche (a monte), forma il secondo settore . Un terzo settore coincide con la terrazza creata al livello intermedio, sopra l'entrata della galleria Kennedy. La terrazza a forma di emiciclo é delimitata da una balaustra (lato verso la strada) e dal muro di terrazzamento del livello superiore del parco dove è collocato l'impianto di aerazione della galleria sottostante. L'ultimo settore coincide con boschetto di lecci che si sviluppa sui pendii degli ultimi due terrazzamenti attraversati da sentieri che collegano l'area della terrazza con l'entrata al parco di via Pellini.
All’epoca della sua strutturazione il giardino era parte della mobilità urbana quale percorso nel verde per raggiungere il centro storico; nel tempo è stato poi in larga parte abbandonato per la realizzazione di percorsi meccanizzati, di più facile utilizzo, nei rioni contigui. Negli anni Cinquanta e Sessanta il parco divenne la ‘spiaggia’ dei perugini. Di recente strutturazione una zona con un apiario, realizzato in un’area delimitata e lontana dalle vie di percorrenza, ed un’area cani per lo sgambamento dei nostri migliori amici.
Dalla soprastante via della Cupa la vista abbraccia un ampio tratto dei quartieri moderni; sulla destra, nella città antica, quasi incastonata nelle mura etrusche si riconosce, per l'inusuale abside pensile in pietra bianca, la chiesa di S. Benedetto.