La località, come il vicino borgo di Castel d'Arno, è legata alla città umbro-etrusco-romana di Arna, del V-IV sec., situata nel territorio compreso tra i fiumi Tevere e Chiascio. È probabile che il nome derivi dal latino “ripa”, cioè riva, in quanto si affacciava sull'antico lago “Umber”, oggi prosciugato.
Un insediamento, di proporzioni significative, si ebbe a partire dal 1266, quando la città di Perugia vi fece costruire un castello sentinella verso il territorio di Assisi e la via Flaminia, caratterizzato da mura esterne circolari, con due porte principali: la Montarone, a sud, e la Porticella, a nord.
Dalla metà del XVI sec. Ripa divenne una zona prevalentemente agricola, feudo della nobile famiglia perugina degli Ansidei. Intorno alla metà del XIX sec. fu teatro del banditismo che interessò l'intera area, capeggiato da famosi briganti dai nomi pittoreschi, come Cinicchia e Ortica.
Nella piazza principale è possibile osservare un affresco della Madonna delle Grazie, di scuola senese, risalente al XIV sec. È presente anche la chiesa di Pieve di Santa Maria di Ripa, che fu edificata, tra il X e l'XI sec., dai monaci benedettini del vicino monastero di San Giustino d'Arna; passò poi ai Monaci Templari e ai Cavalieri di Malta.