Fratticiola Selvatica è la frazione del Comune di Perugia più distante dalla città ed è situata su di una collina, che si apre su un vasto panorama. Al nome “Fratta” o “Fratticiola” venne aggiunto l'aggettivo “Selvatica”, in quanto circondata da selve e poco accessibile.
Il ritrovamento di un fermaglio in bronzo, di probabile origine etrusca (VII-VI sec.), ora conservato nel Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria, fa supporre che i primi insediamenti in quest’area risalgano al VI sec.
Nel 1216 il castello fortificato di Fratticiola Selvatica fu occupato dalle truppe eugubine ma venne poi riconquistato dal Comune di Perugia che ne rinforzò le attrezzature di difesa e offesa.
Nel 1390, nel corso della lotta tra il papato e Perugia, il castello fu preso e demolito dai popolani. Nel 1406 il Comune ne fece riparare le mura.
La chiesa parrocchiale del borgo è San Pietro, molto antica e più volte restaurata; con affisso lo stemma dei Cavalieri di Malta, ai quali passò con bolla di Gregorio XIII, nel 1580.
Interessante è anche la piccola chiesa della Madonna delle Grazie, nata da un’edicola mariana antecedente al XIV sec. e ubicata fuori dalle mura del castello di Fratticiola. Nel XIV sec. la chiesa dipendeva dalla Badia di San Salvatore di Monte Acuto, per poi passare, nel 1578, sotto la giurisdizione della Commenda Templare di San Giustino d'Arna.
Dal punto di vista architettonico il complesso, dal 1332 al 1965, ha subito varie ristrutturazioni: la facciata presenta due tetti spioventi asimmetrici; l’interno, con massicce volte a botte, è suddiviso in due navate ortogonali che le danno una conformazione anomala, detta a “elle”; il vano di ingresso, coperto con struttura lignea, originariamente era porticato.
Gli affreschi dell’abside e delle volte, risalgono al XIV e al XV sec., mentre quelli della navata sinistra sono stati attribuiti a Fiorenzo di Lorenzo. Nella chiesa parrocchiale di San Pietro è conservato un altro dipinto attribuito a Fiorenzo di Lorenzo proveniente dalla chiesa della Madonna delle Grazie, staccato dopo la scoperta di un affresco più antico sotto di esso.