Skin ADV
Perugia Turismo

Da Ponte San Giovanni a Fratticiola Selvatica

Un itinerario panoramico tra fiumi e colline ricche di evidenze storiche e artistiche

Distanza: 64,2 km
Dislivello: 1.229 m
Difficoltà: impegnativo
Fondo: asfalto e sterrato
Bici consigliata: gravel, mountain bike, e-bike in genere
Da vedere in zona: Ponte San Giovanni, Ponte Vecchio di Ponte San Giovanni, Ponte Valleceppi, Ponte Felcino, Villa Pitignano, Colombella, Piccione, Fratticiola Selvatica, Pianello, Ripa, Civitella D'Arna, Collestrada, Brufa
Punti di sosta: 1-Ponte San Giovanni; - 2 Ponte Valleceppi
Intercambio: percorso 6

Si parte da Ponte San Giovanni e, procedendo lungo via Ponte Vecchio, si attraversa il ponte di legno, costruzione che, dal 2000, sostituisce il ponte medievale a schiena d’asino distrutto durante la Seconda Mondiale.
Si imbocca il percorso fluviale del Tevere che corre parallelo al fiume e raggiunge l’abitato di Ponte Valleceppi, dove è possibile usufruire dell’area di sosta attrezzata. Come altre frazioni del Comune di Perugia, il suo toponimo sta ad indicare la presenza di un ponte sul fiume Tevere, probabilmente presente fin dall’epoca romana e usato per collegare Perugia al municipio di Arna. Il nome del ponte potrebbe derivare dal fatto che fosse un punto naturale per la raccolta di tronchi d’albero, dal fatto che il Tevere fosse punteggiato di ceppi – intesi come pioppi – o perché ricadeva, in epoca medievale, nel territorio di un tale signor Cepo. Quale che fosse la sua origine, Ponte Val di Ceppo fu un punto di snodo fondamentale fin dal Medioevo, al punto che il pittore perugino Danti lo raffigura, nel 1583, in una delle quaranta mappe affrescate custodite nei Musei Vaticani.
Si segue dunque la ciclabile fino a Villa Pitignano, dopodiché si percorre una strada asfaltata che, costeggiando Colombella, attraversa Piccione e Pieve Pagliaccia. All’approssimarsi di Fratticiola Selvatica l’occhio si riempie di quei boschi che, nella lingua longobarda, dettero origine al toponimo. L’appellativo selvatica giunse più tardi, quando il castello perse la sua importanza come sosta lungo la strada che collegava Perugia e Assisi a Gubbio. Dell’imponente struttura a pianta ottagonale in perenne lotta con la scarsità d’acqua non rimangono che le torri. Eppure da Fratticiola Selvatica, posta a 668 m s.l.m., si gode di una vista splendida della pianura ai piedi di Assisi. Ridiscendiamo percorrendo una sterrata mista ad asfalto alla volta di Pianello, adagiato lungo il Chiascio, la cui storia secolare è legata a doppio filo con quella di Civitella d’Arna, la prossima tappa del nostro viaggio.
La loro genesi si deve all’antica città umbro-etrusca di Arna, il cui nome deriva dal termine etrusco arno, fiume. Probabilmente il castello venne costruito per la prima volta a seguito dell’assedio di Perugia da parte di Augusto, quando molti perugini sfuggirono alle mura urbiche e si stabilirono in questa zona. In questi luoghi da sempre contesi tra Perugia e Assisi, nel XIV vennero fondati due villaggi a valle, Villa Caimani e Villa Pianelli. Quest’ultimo corrispondeva all’attuale centro di Pianello e cominciò a popolarsi a scapito del castello; si sviluppò anche grazie alla collocazione lungo la direttrice che collegava il capoluogo regionale a Gualdo Tadino. Ma per questo l’abitato fu spesso anche saccheggiato e distrutto, non solo dai banditi ma anche dai signori delle terre limitrofe, come avvertimento. Oggi del castello di Civitella d’Arna rimangono il bastione d’ingresso e un arco del XIV, nonché le cisterne romane sopra le quali sorse. Nella chiesa parrocchiale interna sono conservati un gonfalone attribuito a Bartolomeo Caporali e una tavola del pittore perugino Domenico Bruschi. Da Civitella d'Arna si scorge il profilo di Perugia, con i campanili di San Pietro e di San Domenico, la Fortezza Paolina, il campanile del Palazzo comunale, Porta Sole e il Convento di Monteripido. Dalla parte opposta, l’occhio spazia invece su Assisi, Spello, Trevi, Bastia, sulla cupola di Santa Maria degli Angeli e su Foligno.
Ci dirigiamo ora verso Collestrada e seguiamo la strada che ci condurrà sulla collina di Brufa, con il suo caratteristico Parco delle Sculture: si tratta di una mostra permanente di opere che, dal 1987, arricchisce il profilo della strada collinare che congiunge Ponte San Giovanni a Torgiano. La percorriamo, in discesa, fino alla località Ferriera, dalla quale raggiungeremo in breve il punto dal quale eravamo partiti.

 Itinerario 5

bk-news
Perugia Capitale