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Perugia Turismo

Da Pila a Montepetriolo

Un itinerario a ovest di Perugia, attraverso una campagna sorvegliata da castelli, stoici testimoni di un passato di assedi e conquiste.

Distanza: 39,3 km
Dislivello: 656 m
Difficoltà: facile/intermedia
Fondo: asfalto e sterrato
Bici consigliata: gravel, mountain bike, trekking bike, e-bike in genere
Da vedere in zona: Pila, Capanne, Solomeo, Agello, Mugnano, Fontignano, Montepetriolo, Museo Paleontologico di Pietrafitta, Villa Guardabassi.
Punti di sosta: 1- Pila; 2-Fontignano
Intercambio: percorso 4

Si parte dall’abitato di Pila, le cui prime testimonianze risalgono al periodo etrusco: nel 1556, infatti, un contadino scoprì una statua etrusca in bronzo, alta 180 cm e risalente al I secolo a.C., detta dell’Arringatore, che rappresenta il magistrato Aule Metele che si rivolge alla folla. Sono state poi rinvenute diverse tombe e tumuli in pietra risalenti all’epoca romana: il nome del paese deriverebbe proprio da queste costruzioni, dette pilae. Sul passato medievale di Pila, ovvero sul suo castello costruito come punto di controllo dell’intero territorio a ovest di Perugia, sorge oggi il complesso di Villa Umbra, che ospita la scuola di alta specializzazione per funzionari della pubblica amministrazione. Oltrepassando l’abitato, è possibile scorgere inoltre le magnifiche vetrate policrome della chiesa parrocchiale, costruita nel 1898 in stile pseudo-gotico, fuse agli inizi del Novecento dal pittore perugino Giuseppe Pennacchi.
Percorrendo una discesa d’asfalto, si raggiunge Castel del Piano, paese che ha dato i natali al Maestro Luigi Cirenei, che compose, nel 1929, La Fedelissima, ossia la marcia d’ordinanza dell’Arma dei Carabinieri usata ancora oggi.
Si procede dunque fino a Capanne percorrendo la ciclabile ricavata dal tracciato dell’ex ferrovia Ellera-Tavernelle, dismessa negli anni Sessanta. Dopodiché si sale alla volta del borgo medievale di Solomeo, lambito dalle acque del torrente Caina, che ospita il Teatro Cucinelli e gli annessi dell’anfiteatro, del ginnasio, del ninfeo e della Biblioteca Neoumanistica.
Attraversando il borgo e il parco di Solomeo, ci dirigiamo a ovest, verso Agello, seguendo la strada provinciale omonima. Nel toponimo echeggia l’amore mitologico tra la ninfa Agilla e Trasimeno, figlio del dio Tirreno, eppure il castrum di Agello affonda le proprie radici nella sanguinosa battaglia del 217 a.C. tra Annibale e i Romani che, grazie a esso, riuscivano a controllare il passo di Montebuono, unico collegamento disponibile tra Perugia e le sponde occidentali del Trasimeno. Tra i nobili di Agello che qui, nel Medioevo, fondarono un consortile slegato dal controllo di Perugia, spicca la figura di San Pietro abate, fondatore di quella cattedrale di San Pietro che svetta nel cuore del centro storico perugino.
Il nostro giro prosegue in direzione di Mugnano. Il paese vanta una lunga storia di ascesa e declino: la sua fondazione risale all’epoca romana, ma poi rimase abbandonato fino all’anno 1000, quando i monaci benedettini lo dotarono di un’abbazia, che divenne un punto di riferimento anche per le località limitrofe. All’ombra di questa nacque poi il castello, per ospitare la gente che lavorava la terra bonificata. Il monastero decadde nel XIV secolo a causa della contrazione del numero di monaci e il castello fu più volte oggetto di rifacimenti e smantellamenti fino all’epoca napoleonica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale il degrado cominciò a impossessarsi del borgo e probabilmente la storia si sarebbe ripetuta se, negli anni Ottanta, il pittore Benito Biselli non avesse chiamato, col benestare dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, alcuni artisti per dipingere i muri del borgo. Oggi Mugnano è conosciuto come il paese dei muri dipinti, e se ne contano oltre una cinquantina.
Raggiungiamo poi Fontignano, l’ultima dimora del grande pittore rinascimentale Pietro Vannucci detto Il Perugino. Al pittore furono commissionati gli affreschi della Chiesa dell’Annunziata: una Natività e Adorazione dei Pastori nella tribuna dell’altare maggiore (oggi al Victoria and Albert Museum di Londra) e una Madonna con Bambino sulla parete destra. La peste lo colse mentre lavorava a quest’ultimo affresco. La tomba in marmo che oggi ospita le sue spoglie, all’interno della chiesa, risale al 1940.
Da Fontignano si percorre la strada provinciale di Spina e si arriva a Montepetriolo, con il suo castello a pianta ellissoidale che, fin dal 1942, custodisce un presepe permanente.
Si chiude il giro proseguendo per Castiglione della Valle e Pilonico Materno finché non si costeggia la Torre di Pila o Castello Guardabassi, una magnifica villa storica con giardino all’italiana che indica l’approssimarsi del punto di partenza.

 Itinerario 3

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